Lettera all'Amore

Letizia Mogetta


 
 
La mia unica storia d’amore, sfuggita dalle mie dita, mi ha capovolto l’esistenza. Ci sono dei giorni in cui tutto si fa buio e cupo, non vedo più luce, ma solo il ricordo di qualcuno che si è preso la mia anima. Si è portato via tutto, nulla è rimasto dopo il suo passaggio, come se nulla fosse mia esistito. Ha portato via i miei sorrisi, le mie gioie, ma soprattutto il motivo per cui vivere.
Ceneri di un vecchio palazzo crollato sotto i bombardamenti; solo un cumulo di macerie rimasero in quel giorno tetro.
 In un solo secondo ho sentito la mia fine, l’ho sentita dalla tua voce, ma non ho ceduto, non mi sono arresa no; ho chiesto e richiesto spiegazioni, ho cercato di farti riflettere, ho cercato di amarti; ma tu non volevi quell’amore, non lo volevi.
Cosi mi ritrovai in un sol giorno persa, senza più neppure me stessa. E quella stessa sera un paradosso, ci fu una festa, nata per te, per me, nata per unirci di più; ma ormai non c’era più motivo, ma nulla poteva essere cancellato.
Passai una serata che segnò la mia anima, la gente ballava, si muoveva tutto intorno a me in un atmosfera magica; ma io non la vissi, non vissi nulla. Passò così senza che me ne accorgessi; con un solo tocco magico per me. Qualcosa che non mi spiegherò mai.
Cercai di riprendermi di andare oltre, senza di te; non capii quanto tutto era distrutto. Passò un mese, ma qualcosa mi diede un nuovo breve respiro. Qualcosa che non era stato mai nei miei pensieri: un respiro di dolcezza, una mano amica d’un tratto stringeva la mia.
Credetti di poter vivere di nuovo.
Invece, come il più bello dei sogni, si rivelò una grande utopia. Mi resta il ricordo, la tenerezza e la passione di quel momento; l’intensità che avvolgeva quell’atmosfera e le nostre anime che vibrarono.
Caduta l’ennesima luce, capii che la mia stella si era oscurata, ed io non l’avevo potuto evitare. Lì seppi davvero che non esistevo più.
Non c’era nulla per cui vivere, per cui respirare o per cui sperare; l’unica cosa importante per me, era persa; il vero amore era svanito nel nulla. Continuavo a  vedere quell’uomo, ad amarlo, ad illudermi di non amarlo più, a soffrire di nuovo, e sempre di più, come in un pozzo senza fondo. Trascinata giù come in un vortice micidiale.

Poi un giorno di un anno fa mi dici che la tua vita è cambiata, che il tuo cuore batte di nuovo, e stavolta batte davvero, sì per un’altra: il tuo vero amore.

Da allora è trascorso molto tempo; d’un tratto non ci siamo più visti non ci siamo più sentiti; hai scelto di non cercarmi più, forse solo per non vedermi soffrire, ogni volta di più, in un deliro che mi stava portando alla follia. Sapevo di lei, mi parlavi di lei, vivevi di lei, proprio come io avevo vissuto di te.
Non passa giorno in cui non abbia voglia di risentire la tua voce; di capire che ci sei, che stai bene e che sei felice.
So di non doverlo fare, di non poterlo fare; so di volerti rispettare. Finalmente ho imparato ad amare; amare al di là del mio egoismo, volere solo il tuo bene e per questo lottare, e rispettare ogni tua scelta, senza neppure immaginare di giudicarla o di osteggiarla.

Ho imparato davvero a vivere amandoti. Non esisterà mai nulla che mi darà più gioia della tua felicità. Ora so, dentro di me, di averti lasciato libero; di averti dato tutto, di Amarti.

Forse è vero, non ci sarà nessuno altro nella mia vita dopo te, perché non amerò mai più, non di un amore vero. Forse si mi ritroverò accanto qualcuno, gli vorrò bene, gli darò ciò che posso; ma quell’amore no; è qualcosa di unico, di fuori dal comune, e non succede mai due volte. 

Saprò vivere da sola, se guiderò la mia vita; saprò accettare il mio destino se un destino c’è.

Ho conosciuto l’amore  e questo ora mi basta, o almeno credo. Io ti amo e ti amerò: sai ti aspetterò credo fino a che non me ne andrò, fino alla fine dei giorni; e poi resterò lì ad aspettare nell’altra dimensione, se un’altra vita c’è.
Forse sono solo pazza, visto che tu dicevi di non amarmi; perché aspettare qualcuno che non verrà mai; perché ti amo, dovrebbe bastare no? 
Io ho sentito, ho sentito dentro e nessun cuore sbaglia mai su questo; so che tornerai prima o poi, so che quello era amore. Ho vissuto quell’amore e non era solo un sogno, non era solo illusione.

Mi troverai sulla porta, col sorriso sulle labbra, le mie braccia ti avvolgeranno; sarà come se neppure un secondo fosse mai passato fino a quell’istante.

E se non tornerai, so che mi avrai insegnato ad amare. E questo è il più bel dono d’amore.



 
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Data di pubblicazione 7/10/2000 
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